Eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a scrivere le mie sensazioni e raccontarvi cosa è successo dopo l’Ironman sudamericano a Mar del Plata e una stagione di triathlon un po’ complicata. Mi sono preso del tempo per ricaricare le energie, fisiche e mentali, con l’obiettivo di dare il mio kick off a questo 2019 con molta più freschezza e lucidità. In questo periodo di stop mi sono allenato meno, dedicando più tempo alla mia famiglia e ad altre attività. Dicembre e gennaio, quindi, sono stati i mesi più tranquilli. Inoltre, come ho raccontato agli amici di Dorelan ReActive poco tempo fa, il periodo off season può essere un’arma importante per “rompere” un po’ la forma se il desiderio è quello di incrementare la performance rispetto alla stagione precedente. Come a dire: “A volte è necessario fare un passo indietro per farne due in avanti.” Ed è in periodi come questi, solo all’apparenza negativi, dove si cresce e possono concretizzarsi nuove opportunità come quelle nate in questo 2019 e che, pian piano, sto realizzando. Ecco di cosa si tratta.
Kick Off 1| Paratriathlon
Il Paratriathlon arriva con la proposta degli amici del Team ZeroTrenta Triathlon di supportare, come guida, Federico Sicura, atleta bresciano che punta a qualificarsi a Tokyo 2020. Da qui è iniziato il lungo cammino con tutto il team che aiuta Federico: le guide con cui si allena quotidianamente, il Coach Biava, i tecnici federali e il “vecchio” amico Daniel Hofer, anche lui guida in ambito internazionale per Federico. La stagione si preannuncia ricca di gare importanti e faticose, alla rincorsa dei punti necessari per accedere alla gara paralimpica.
Kick Off 2 | Training camp
Il classico appuntamento di fine marzo, sempre organizzato dalla DDS Triathlon, quest’anno è stato interamente gestito dallo stesso team di lavoro con cui organizziamo da qualche anno i training camp estivi: l’amico Daniel Fontana, Alberto Benny Benazzi, Micol Ramundo e THE DOC Elena Casiraghi. Siamo tornati in Toscana al Poggio all’Agnello, località che più volte ci ha ospitati per dei periodi di allenamento ed è stato un successo di partecipazione, con più di 40 atleti. Ai classici allenamenti, abbiamo affiancato anche momenti di analisi tecnica, in particolare per il nuoto (con video subacquei), e altri dedicati a test prodotti.
Ora siamo pronti per tornare a Livigno raddoppiando la proposta del 2018, con due settimane di allenamenti: dal 28 luglio al 4 agosto e dal 4 agosto all’11 agosto. Anche Livigno ci ha accolti alla grande e non potevamo non provaree a duplicare i nostri sforzi.
Kick Off 3 | Il ritorno in azzurro (bis) per il Mondiale di “lungo”
Il ritorno in azzurro è arrivato dopo la convocazione nel Paratriathlon. Ho ricevuto la chiamata di Andrea Gabba, fresco di nomina come CT Multisport (e quindi anche responsabile del triathlon lungo) per valutare la mia disponibilità a fare il mondiale. Ci ho riflettuto qualche giorno e poi ho accettato. Il “lungo” è un po’ particolare per chi abitualmente gareggia negli Ironman. Abituati ad un circuito privato al 100%, qui si risponde ad una convocazione federale e si gareggia con la divisa azzurra. E’ chiaro che il ruolo con cui si gareggia è differente rispetto al solito e, rivestire la maglia azzurra dopo tanti anni, è un onore ma anche una responsabilità nei confronti di chi ti seleziona. Quindi, prima di confermare la mia presenza, ho voluto valutare bene la possibilità di preparare questa gara per quanto potevo. Il “lungo” (3 km di nuoto, 120 km di bici e 30 km di corsa) infatti, è una distanza rimasta solo al Campionato Mondiale, mentre è scomparsa dai circuiti nazionali e internazionali. Per cui non ci sono tappe intermedie o altre prove. Il Mondiale è l’unica prova su questa distanza e al via ci sono, ovviamente, alcuni dei migliori interpreti del circuito Ironman (e non solo): Gomez, Bozzone, Viennot, Pena, Cunnama e Wild, tutti tra i favoriti.
Per me sarà una prova “incerta” ma sicuramente nuova e stimolante. Non ho mai affrontato questa distanza e sarà dunque la prima novità. Inoltre, ho alle spalle 3 mesi di preparazione in cui ho lavorato, insieme a Simone Diamantini, in maniera un po’ diversa dal solito. Abbiamo basato molto la preparazione su determinate cadenze di pedalata in bici, basse frequenze (70-80 rpm) e più forza, alternate a lavori di corsa focalizzati su una cadenza di passo alta (180 ppm circa). Non so che risultati ne usciranno nel breve periodo ma sicuramente sono riuscito ad allenarmi con regolarità, nonostante i numerosi impegni, lavorativi e familiari. Di una cosa però sono certo: ho voglia di gareggiare e mettermi in discussione ancora una volta perché, come recita un proverbio, è troppo tardi solo se sei morto! 😉