Analisi dei dati sui materiali utilizzati dai partecipanti al campionato mondiale Ironman negli ultimi 8 anni.
Le statistiche dei materiali utilizzati dai partecipanti all’Ironman World Championship di Kailua-Kona sono sempre un dato interessante da leggere. Ma a mio avviso, è ancora più utile, soprattutto per gli addetti ai lavori, capire come questi si evolvono nel tempo.
Per questo da qualche anno aggiorno i dati con una tabella che tiene traccia di tutte le recenti edizioni. Ovviamente il merito va alla raccolta dati che ogni anno Ironman fornisce attraverso i suoi volontari che annotano ogni dettaglio dei partecipanti alla gran finale hawaiana.
Un dato chiaramente non perfetto e in alcuni casi si notano dei buchi nelle rilevazioni. Ma direi che i numeri principali parlano chiaro e ci indicano le tendenze del mondo del triathlon. In alcuni casi le variazioni sono davvero minime, in altri notevoli e si legano spesso a investimenti di marketing o a innovazioni di prodotto. Vediamo più avanti quali analizzando le singole tipologie di prodotto.
Bici
Il dato più atteso. Cervélo resta il marchio leader, ma perde una buona quota, scendendo sotto le 500 unità e allontanandosi da percentuali di presenza che erano intorno al 25% negli ultimi anni. Le altre “big” si mantengono pressoché stabili: Trek, Specialized e Felt hanno variazioni minime. Cresce ancora tanto la presenza di Canyon, che continua a vincere in campo maschile e le cui vendite sono sicuramente cresciute anche grazie ai successi di Frodeno prima e Lange poi. Canyon era a quota 0 nel 2011 e 6 nel 2012. Ora viaggia oltre le 100 bici presenti.
E’ curioso vedere gli andamenti nel tempo di alcuni marchi e provare a correlarli al prodotto proposto o agli investimenti di marketing. Ventum, sponsor ufficiale Ironman, è in crescita continua, un mix di prodotto “differenziante” e investimenti di comunicazione. Diverso è il caso di Wilier, che ha investito su un prodotto specifico e su atleti in paesi chiave (Germania), risultato: 18 bici nel 2018, dopo alcuni anni con solo 4-5 presenze. Cube, da sempre presente come sponsor, ha invece fatto un bel balzo in avanti grazie alle nuove bici presentate lo scorso anno.
Wilier a parte, la presenza italiana è ancora scarsa, Pinarello è rimasta abbastanza bassa come numeri, nonostante il record nella frazione bike 2017 (Cameron Wurf – NZL, migliorato anche 2018), ma quest’anno è finalmente uscita con una versione triathlon della Bolide. Anche Colnago sta tornando ad affacciarsi nel mondo Ironman. Ho spesso criticato la troppa lentezza dei nostri marchi nel recepire questo movimento in forte crescita, vediamo se la tradizione storica dei brand tricolori saprà compensare il ritardo
Ruote
Zipp è sempre leader assoluto. Perde qualche numero in favore di tutti gli altri marchi. Salgono Enve, DT Swiss, Swiss side (ruote di Lange), Corima, Xentis, ma soprattutto salgono anche i marchi dei costruttori di telai: Roval (Specialized), Bontrager (Trek), Giant
Selle
ISM è sempre la più scelta dagli Ironman. Resiste al secondo poso l’italiana fi’zi:k, anche se Specialized incalza ed è ad un passo dal sorpasso. Spiace invece vedere come negli anni uno storico e importante marchio come Selle Italia abbia perso tanti numeri. La sella è un prodotto che nell’Ironman fa davvero la differenza e si vede. Vedremo se anche il marchio veneto saprà tornare più in alto, è di pochi giorni fa l’annuncio della sponsorship di Patrick Lange, serve un lavoro sul prodotto che sia significativo
Pedali
Qui Shimano e Look sono i padroni da sempre. Ma Garmin si impone tra di loro grazie ai suoi pedali che includono il misuratore di potenza. Tre modelli di pedale tecnicamente simili tra loro. Speedplay ha sempre la sua fetta di pubblico e si differenzia (insieme a Time) dai primi tre anche per caratteristiche del pedale stesso. Una scelta differente.
Gruppi
Non c’è molto da commentare. Mi aspettavo una crescita maggiore di SRAM visto che l’etap è un prodotto decisamente comodo e funzionale per le bici da crono/triathlon. Ma Shimano non lascia spazio.
Powermeter
In generale il dato che balza all’occhio è la crescita del numero assoluto. Gli utilizzatori di Powermeter rilevati sono più della metà dei partecipanti e nel giro di 4-5 anni sono raddoppiati. Garmin diventa la numero uno sbalzando dalla testa Quarq (Sram), dietro di loro cambia poco, i più “storici” SRM e Powertap restano più o meno stabili. Ma sicuramente nei prossimi anni questa classifica avrà novità e cambiamenti.
Aerobar
Sistemi idratazione frontali
Sistemi idratazione posteriori
Caschi
L’italianissimo Rudy Project resta il casco più scelto dagli Ironman (dal 2011). Le altre marche rimangono più o meno stabili, qualcuna perde qualche numero, tutti a favore di marchi presenti nelle parti più basse della classifica. Tra questi il più forte è Oakley che si presenta con già 52 caschi (lo scorso anno erano 3) e promette battaglia anche qui. Molta italia tra i primi posti, oltre a Rudy, il quarto posto è della bergamasca Kask, più sotto anche Met.
Scarpe running
Leggera flessione per Hoka One One che resta sempre la più scelta (prese il posto di Asics già nel 2017). Ma è evidente il vero cambiamento nelle scelte degli Ironman per il 2018. Nike conquista il secondo posto triplicando la sua presenza. Qui è unicamente merito della nuova linea di scarpe frutto del progetto Breaking2 che ha rivoluzionato la linea Running dell’azienda dell’Oregon. Dietro poche variazioni. Ma voglio evidenziare come in questo campo, negli ultimi anni, le novità di prodotto abbiano fatto variare sensibilmente la classifica. Prima fu Newton, poi On, Hoka e ora Nike.
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