Avevo già sentito parlare del Cala Ponte Triweek, chiaramente bene, così come della splendida Polignano a Mare. Quando Christian di Dorelan, presente all’evento in qualità di sponsor, mi ha chiesto se mi avesse fatto piacere partecipare, ho subito detto sì. La palla è passata a Domenico Lippolis, cuore ed anima della macchina organizzativa dell’evento, che ha voluto che fosse presente tutta la famiglia, “obbligando” anche Elena a partecipare in qualche modo alla gara. Così io, Elena e la piccola Bianca, siamo stati accolti nello stupendo Cala Ponte Hotel, a pochi metri dalla Marina, centro nevralgico dell’evento. La prima “occhiata” al paese di Polignano a Mare ci ha mostrato lo splendore di questa piccola perla costruita a picco sul mare.
L’impegno principale per me ed Elena è stata la gara di domenica, quella su distanza olimpica. Anche se qui le gare cominciavano già dal sabato: prima tre prove di nuoto di fondo, la più lunga di 5 km, poi una da 2700 metri e quella da 1500. Poi l’aquathlon atipico, una staffetta composta da 300 metri di nuoto e 1 km di corsa per ognuno dei due componenti del team. Avremmo dovuto correre anche io ed Elena in quest’ultima prova, ma dopo la “chiacchierata” sul palco a metà giornata per parlare di alimentazione e sonno, siamo stati convinti dalla piccola Bianca a riposare e abbiamo dovuto declinare. Per lei le trasferte sono sempre super divertenti e molto stimolanti, ma arriva il momento in cui si “spegne” e le energie finiscono. E la qualità del riposo è un altro grande allenamento. 😉
Cala Ponte Triweek: il racconto della gara
La gara di domenica è cominciata presto. Elena ha fatto la staffetta con i ragazzi del progetto TriChance, una bellissima iniziativa che ha coinvolto alcuni detenuti del penitenziario di Trani che si sono allenati per prepararsi a questa sfida che forse è un modo per trovare un nuova sfida e sognare una vita diversa dopo aver scontato la pena.
Io ho partecipato individualmente sfidando una discreta (e giovane) start list. La gara è stata impegnativa anche per le condizioni meteo, con vento e mare abbastanza mossi, condizioni che hanno segnato le prime due frazioni. Gli ultimi 10 km sono stati abbastanza impegnativi, tra saliscendi e cambi di terreno che hanno reso la corsa muscolare. Mi sono difeso bene, chiudendo al quarto posto dietro al vincitore Michele Sarzilla e ai giovani Ragazzo e Nicolardi. La mia lentezza in T1 mi ha fatto perdere contatto con loro tre in bici, non riuscendo più a recuperare il gap nonostante l’aiuto di Emanuele Faraco, compagno di allenamenti (come Sarzilla) nel gruppo di Settimo Milanese. E’ stata una sfida che mi ha ricordato, fisicamente e mentalmente, la fatica di gareggiare su queste distanze, ma che mi ha dato buoni riscontri.
Il giorno dopo è stato il tempo per fare ancora qualche giro turistico prima di rientrare a casa. Si, perché queste terre regalano emozioni sportive di livello ma anche luoghi fantastici da visitare. Un connubio perfetto per un week end con la famiglia.
Alla prossima!